ALCARA LI FUSI – TORRENTE STIDDA – LE QUATTRO CASCATE FINALI

LE CASCATE DEL TORRENTE STIDDA – I QUATTRO SALTI  FINALI

Cascate Stidda III Parte-0250Sulla contrada Stidda di Alcara Li Fusi, nel complesso roccioso delle Rocche del Crasto, Nebrodi, abbiamo visto tantissime cose interessanti e tante ancore ne abbiamo da scoprire e documentare. 

Con il reportage di oggi inizia la documentazione di una delle bellezze naturali più pregiate di questa località, le cascate del torrente omonimo. Come abbiamo più volte accennato il torrente Stidda ha una portata modesta sia perché raccoglie le acque di un bacino idrico ridotto, sia perché la notevole permeabilità delle rocce assorge le acque meteoriche all’interno della montagna, sottraendole all’alimentazione del torrente. Ciò nonostante questo piccolo torrente gode di un grande primato, quello di possedere un canyon orizzontale, un canyon verticale e una sequenza interminabile di cascate e salti  all’esterno degli stessi. Abbiamo già documentato ampiamente i due canyon, ci restano da illustrare le cascate, per intenderci quelle del tratto terminale. Oggi iniziamo il percorso di queste cascate cominciando dal basso, ove si trovano i salti più alti e più belli. Precisiamo subito che l’escursione è pericolosissima, non consigliata se non a persone allenate a scalare a corpo libero, o a esperti di speleologia. Tutto il canyon verticale è attrezzato di ganci e catene, appena revisionati, utili per la discesa in corda. Noi abbiamo affrontato il cammino in salita, arrampicandoci sulle pareti rocciose e camminando spesso nel torrente. Indispensabili sono gli stivali alti, i quali se di buona qualità tengono abbastanza bene anche durante le scalate, per questo motivo non è qui necessario portarsi scarpe da trekking.
Il canyon è spettacolare, di una bellezza unica, ricco di spunti e scorci favolosi, con una sequenza di meraviglie che lascia incredibilmente sorpresi e stupiti. Ci teniamo a precisare che il reportage e la descrizione non possono in nessun modo presentare tali bellezze in maniera esaustiva e completa, solo effettuando il cammino fatto da noi e toccando con la propria mano questo spettacolo naturale si può davvero percepirne la sua grandiosità. Se a ciò si aggiunge che questi quattro grandi salti sono la parte terminale di una sequenza molto più  consistente di salti, si capisce che i torrente Stidda è uno dei tesori più importanti dei nostri Nebrodi, da annoverare nei primi posti delle bellezze naturali di  tutta l’isola. Noi non conoscevamo tale tesoro, o meglio non ne avevamo mai avvertito l’importanza. Sapevamo della cascata Stidda, ma eravamo completamente all’oscuro di tutte le cascate, piscine  canali rocciosi e gole che si trovano a valle della stessa, fino ad arrivare alle porte del paese. L’unico neo di questo gioiello naturale delle Rocche del Crasto è che le acque si gettano nei salti solo nel periodo umido. Ciò significa che occorre attendere l’autunno inoltrato per godere del fragore delle cascate. Non è assolutamente vero, invece, come molti del posto sostengono che esse si attivano solo per poco tempo e immediatamente dopo abbondanti piogge. Da novembre ad aprile, ma anche prima e dopo, a secondo della distribuzione delle precipitazioni, sono attive senza sosta, mentre nel  restante periodo dell’anno hanno carattere tipicamente torrentizio.  La difficile accessibilità dei luoghi e soprattutto la loro conformazione naturale non permette né di raggiungerle né  di poterle avvistare, cosicché la loro esistenza è sconosciuta anche ai residenti.
Le cascate scorrono all’interno di uno scrigno roccioso cilindrico verticale che si avvolge su se stesso e che chiude ogni prospettiva verso l’esterno, per questo motivo le cascate restano invisibili e il torrente abbonda di un fascino unico e inimitabile.  Per l’accesso alle cascate abbiamo sfruttato il ponte della circonvallazione situato proprio in uscita dal paese, all’altezza della bellissima torre del centro storico.  E’ sufficiente parcheggiare la macchina a ridosso del ponte e scendere nel torrente per ritrovarsi dopo circa cinquanta metri all’inizio del percorso. Immediatamente ci si rende conto sia della bellezza del posto che delle notevoli difficoltà che occorre superare per avanzare.
Il torrente scendendo lungo i vari salti, si mantiene su una direzione retta per cui dovrebbe essere facile inquadrarne tutto il percorso a monte, ma non è affatto così, in quanto i vari salti verticali sono intervallati da brevi tratti orizzontali, che con le loro proiezioni prospettiche ostruiscono la visuale. Da questo gioco di architetture ne deriva che ogni cascata si mostra al visitatore  solo lungo il cammino, generando così un forte effetto sorpresa.
Non si possono raccontare le emozioni che questa avventura produce. Sono un miscuglio di brividi aventi natura completamente differente. Lo spirito di avventura regala fortissimi entusiasmi mentre si scalano gli strapiombi o si passeggia sugli stessi, a fianco delle cascate. Lo spettacolo dei salti e delle rocce scavate dall’acqua riempie il cuore di bellezza. I salti principali sono quattro, di cui due sono alti circa 20 metri, mentre gli altri due raggiungono i dieci metri. A queste cascate principali si interpongono salti secondari di modesta altezza, ma che nella sequenza generale danno il loro armonioso contributo. Segnaliamo anche la straordinaria bellezza delle gole,  delle piscine  e dei canali  formati dall’azione trivellante delle cascate. Inoltre, di particolare interesse è una struttura rocciosa sulla sponda destra. Una rocca forma un contesto molto interessante con un terrazzo belvedere che affaccia direttamente sulle cascate e una composizione di grandissimi massi, accavallati l’uno sull’altro, nei cui spazi interni è possibile passare senza difficoltà, godendo di un’ulteriore  interessante atmosfera. In corrispondenza della quarta cascata sul fianco sinistro della montagna si trova la via di uscita. Non esistono sentieri battuti, ma solo percorsi immaginari che l’intuito aiuta a tracciare nella mente per spostarsi lungo il torrente e uscire dallo stesso. Visto il notevole impegno richiesto dalla suddetta esperienza consigliamo di interrompere a questo punto l’escursione e di effettuare la parte alta della stessa in un altro giorno. Si esce in corrispondenza dei pagliai Stidda, esattamente sotto strada. Questo è anche il punto di partenza per chi vuole affrontare il percorso in discesa, con l’ausilio di corde e imbragature.
Dal punto di vista contemplativo l’esperienza fortifica lo spirito e aiuta a crescere nella relazione con il Signore. Impossibile qui non percepire la grandiosità della creazione e tutto l’amore con cui la stessa è sostenuta da Dio. Noi ne siamo meravigliati e gioiamo interiormente per tali grazie, che ci danno ancora una volta la necessaria spinta per  lodare il Creatore e per ringraziarLo della vita e di tutto.
Capo d’Orlando, 28/02/2014

Dario Sirna.

 

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