ALCARA LI FUSI – ROCCA DEL CRASTO – COLORI

I COLORI DELLE BELLISSIME ROCCE DELLA ROCCA DEL CRASTO

In questo reportage vi proponiamo alcune immagini scattate nel corso di un’escursione svoltasi tra la Rocca Calanna e la Rocca del Crasto. Le immagini si riferiscono esattamente al versante ovest della Rocca del Crasto e sono relative esclusivamente ai colori delle varie pareti e rocce che compongono questo versante.

La Rocca del Crasto vista in lontananza si presenta monocromatica a causa della prevalenza del suo bellissimo colore grigio perla. Occorre avvicinarsi alle sue rocce fino a raggiungerle e a toccarle con le mani per scoprire che all’interno di questo brillante manto argentato che con l’eleganza di un salice piangente ne riveste tutti i prospetti esterni esistono particolari e dettagli che lasciano davvero esterrefatti. Molte pareti rocciose e molti strapiombi sono infatti riccamente colorati con intense tinte calde e attraenti toni melange che, contrastando con lo sfondo di una base prettamente grigia, emergono come dipinti naturali di accattivante bellezza e di straordinaria fattura. Tra i colori più intensi ed evidenti spicca il rosa antico e forte di alcuni bellissimi strapiombi, che conferiscono all’ambiente naturale un tocco di classe e, nel contempo, diversificano il contesto roccioso locale arricchendolo di ulteriori spunti di attrazione. Questi strapiombi sono una caratteristica di tutto il versante ovest della Rocca del Crasto e rappresentano un elemento di grande pregio della stessa. La loro presenza limitata e il loro estensione contenuta sono un ulteriore indice della loro rarità. Salendo lungo tutto il versante ovest della Rocca del Crasto si incontrano comunque strapiombi e pareti rocciose di diversa colorazione ma dal fascino non indifferente. Nella gola che divide la Rocca Calanna dalla Rocca del Crasto il colore delle rocce di quest’ultima è esclusivamente grigio perla. Nella monotonia dell’uniforme tonalità delle rocce emerge la compattezza delle lisce superfici verticali, che, come bastioni di una castello fortificato, circondano la base della Rocca sollevandola dal piano di campagna e facendola sembrare una torre proiettata verso le immensità del cielo. Sul grigio perlato dei ripidi pendii i raggi solari rispecchiano i vivaci pigmenti di un cielo che vira dall’indaco al cobalto, trasformando, così, una semplice e ardita parete rocciosa in una fantastica sorgente di luce blu. L’impressione è che tra il cielo e la terra, tra il Paradiso e il mondo non esista più separazione e che l’uno faccia parte dell’altro, e viceversa. E in effetti tutta la bellezza del cielo, la sua profondità, la sua intensità e la sua luminosità sembrano riversarsi sulle rocce e sull’ambiente circostante generando un’atmosfera di pace e di serenità interiore. L’anima si sente rapita verso le altezze del firmamento, attratta irresistibilmente da un richiamo di bellezza e di spiritualità che conduce direttamente alla corte celeste di Dio. La contemplazione del creato si trasforma improvvisamente in incontro con il Creatore, in condizione di benessere fisico, psichico e spirituale, in armonia cosmica, ove la solitudine umana e il vuoto interiore non esistono più in quanto sono completamente riempiti dalla luce divina che rifulge da ogni angolo di questo paradiso. Che una roccia possa compiere il miracolo di riconciliarci con la natura e con Dio, facendoci sentire l’esigenza della preghiera e dell’incontro con il Signore, può sembrare inverosimile, ma se ad essa si guarda con gli occhi dell’amore non è difficile percepire il messaggio di bene e di amicizia che Dio ha scritto sulle sue pareti perché il nostro cuore lo possa leggere e approfondire. Questa meravigliosa luce blu che accresce il nostro desiderio di Dio ci spinge a proseguire nell’escursione e ad inoltrarci nella scalata della Rocca. La fatica fisica del cammino è completamente vinta dall’entusiasmo dell’esperienza e dalla suggestione delle scenografie che ci circondano. Più saliamo e più sentiamo nostra questa terra, più avanziamo e più abbiamo l’impressione di muoverci in una ambiente ospitale, intimo e familiare. E’ il contatto con la dimensione divina del creato che ci mette a nostro agio, sostituendo dai nostri cuori la sensazione fredda della condizione di ospiti con quella calda e piacevole di figli che condividono la comunione del focale paterno. Andando oltre, le pareti grigie lasciano il posto a nuove spettacolari pareti colorate le cui tinte questa volta sfumano dal rosa all’arancio, dal giallo al bianco, dal topazio al marrone. Gli sfondi colorati si innalzano verso il cielo come bellissimi e ricchi affreschi dipinti sulle volte di questo incredibile palcoscenico. I contrasti delle tinte, i loro accoppiamenti, le loro sfumature e i loro disegni sono delle vere e proprie esplosioni fantasmagoriche di colore immortalate nella vita eterna della roccia per esaltarne la bellezza della sua anima interna. Queste pareti colorate, infatti, hanno una conformazione strutturale tale da darci l’impressione che esse siano solo le estremità emergenti di un cuore interno completamente ripieno di colore, luce e spettacolo. Questa ipotesi è suffragata dalla circostanza che in tutte le cavità della Rocca e in particolare in tutte le grotte che si aprono su di essa le superfici interne sono sempre ed elusivamente colorate con forti tinte rosate, gialle, marroni e nere. Tutti i reportage relativi alle grotte delle Rocche del Crasto visitate fino ad oggi confermano in pieno questa particolarità del colore. Il nostro viaggio tra le pareti colorate della Rocca del Crasto si conclude ritornando al punto di partenza dopo avere compiuto un lungo giro che dalla cima della Rocca Calanna ci ha condotto alle zone sommitali della Rocca del Crasto, consentendoci di portare a casa un grosso bottino di forti emozioni e di importanti esperienze interiori. Alla fine dell’escursione ringraziamo e lodiamo il Signore per il dono di questo meraviglioso giorno e per le opportunità di crescita e di gioia che ci ha offerto nel corso del cammino compiuto.

Capo d’Orlando, 16/11/2012

Dario Sirna.

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