ALCARA LI FUSI – ROCCA CALANNA I

ALCARA LI FUSI – DALLA ROCCA CALANNA ALLA ROCCA DEL CRASTO

L’escursione di oggi si svolge sul complesso roccioso delle Rocche del Crasto, nel territorio del Comune di Alcara Li Fusi. Il percorso scelto ha lo scopo di presentare e introdurre la bellissima area in cui ricade la Rocca Calanna. L’escursione ha inizio in contrada Cammara, ricadente sulla strada di collegamento tra Galati Mamertino e Alcara Li Fusi.

Raggiunta la frazione suddetta noi ci siamo mossi costruendoci passo dopo passo un sentiero immaginario che, avvicinandosi sempre di più alle pareti rocciose del versante ovest della Rocca Calanna, ci ha permesso di raggiungerne la sommità e di oltrepassarla. Nel corso dell’escursione abbiamo potuto constatare la grande ricchezza di occasioni escursionistiche offerte da questo posto, la sua strabiliante bellezza e la sua straordinaria unicità. La Rocca Calanna tra le Rocche facenti parte del gruppo delle Rocche del Crasto è sicuramente la più singolare e la più bella. La sua eccellenza la rende facilmente riconoscibile e distinguibile da tutto il resto del contesto, da cui emerge staccandosi fisicamente e paesaggisticamente. I suoi strapiombi sono i più arditi di tutte le rocche, hanno altezze che superano i 300 metri in parete verticale e che spesso assumo anche pendenze negative con inclinazioni che si incavano alla base dello strapiombo e che si allargano salendo verso la sommità. Le pareti degli strapiombi, pur facendo parte della stessa unica rocca madre, presentano fondamentalmente due aspetti diversi. Il versante di levante è caratterizzato dalla presenza di un’unica lunga e altissima parete, allineata in direzione mare monte. La parete in questione è liscia, grigia e straordinariamente bella. Le sue caratteristiche sono talmente pregiate da averla resa agli occhi dell’aquila reale l’unico posto ideale in tutta la Sicilia per la costruzione del suo nido. Questo versante è nascosto, perché tutto proiettato su una stretta valle interna delle Rocche del Crasto. Il versante di ponente della Rocca Calanna è, invece, il più vistoso, il più movimentato e il più colorato. Si innalza sulla grande valle del Fiume Inganno dominandola con imponenza. Le sue altissime e colorate torri, nonostante superino di poco i mille metri di altezza, a causa della loro particolare conformazione emergono dalla valle sfidando in bellezza le foreste delle alte pendici di Monte Soro. Quest’ultima vetta, regina di tutta la zona, dalla sua strategica posizione dominante, siede sulla schiena della dorsale nebroidea affacciandosi proprio sul complesso roccioso delle Rocche del Crasto per bearsi della loro ammaliante bellezza. Tutto il paesaggio della valle, nonostante sia ricco di numerosi pregevoli elementi naturalistici di rilevante importanza ambientale, riceve il suo più alto contributo di bellezza proprio dalle Rocche del Crasto e in particolare dalla Rocca Calanna. La bellezza della Rocca Calanna è una bellezza che non delude. La Rocca è molto appariscente, mostrandosi subito agli occhi dell’escursionista e del visitatore come una vanitosa signora che è in cerca di forti attenzioni. In realtà le attenzioni che essa suscita non solo sono tutte meritate ma sonno grandemente ricompensate da ulteriori esaltanti sorprese. Il cammino che ci conduce alle pareti della Rocca è difficile in quanto, a causa della impossibile individuazione di un sentiero marcato, occorre muoversi in mezzo alla estesa pietraia che giace alle falde degli strapiombi. La pietraia è formata da corpi di tutte le dimensioni. Sono presenti delle vere e proprie rocce che per essere superate richiedono piccole variazioni di percorso, ma sono presenti anche tantissimi massi e tantissime pietre, che spesso rendono il proseguimento pieno di insidie e di pericoli. Occorre procedere con calma e con tanta pazienza e prudenza, cercando di tenere a bada l’eccitazione che le bellezze incontrate suscitano e alimentano di continuo. Salendo, le pareti rocciose, che inizialmente sembrano avere una facciata piatta, compatta e uniforme, si movimentano, mostrando un andamento molto articolato che offre vari ed interessanti spunti fotografici e, soprattutto, ci permette di individuare nuove occasioni per interessanti escursioni da intraprendere nelle prossime uscite. Il primo tratto di salita lo compiamo dirigendoci proprio frontalmente alle pareti rocciose fino ad avvicinarci parecchio ad esse, successivamente pieghiamo in direzione est arrampicandoci parallelamente agli strapiombi. Ci allontaniamo dalla grandissima muraglia rocciosa e ci immettiamo sul versante di base della vicina Rocca del Crasto, con lo scopo di aggirare la Rocca Calanna da dietro e di raggiungerne la sommità attraverso il suo collegamento con le restanti Rocche. E’ questa una delle due uniche vie percorribili per raggiungere questa meta. La salita in breve tempo trasforma notevolmente la veduta panoramica a causa della forte mutevolezza altimetrica del paesaggio. Le grandi e colorate rocce della Rocca Calanna in un primo momento vengono adombrate dal pendio della Rocca del Castro, che si frappone tra noi ed esse, successivamente, invece, vengono superarte dalla quota raggiunta, scomparendo sotto i nostri piedi. Girando nuovamente in direzione del mare raggiungiamo il collegamento con il canyon della parete est. Ci troviamo sull’altipiano che ne delimita la sommità e la natura ci offre uno scenario del tutto diverso e di suggestiva bellezza. Abbiamo superato i mille metri di quota, le alte pareti rocciose degli strapiombi della Rocca Calanna sono invisibili, lo spazio assume nuove delimitazioni e diverse fruibilità. Sempre a causa degli strapiombi il territorio inverte, infatti, la sua accessibilità, rendendosi ora attraversabile e visitabile laddove prima era completamente inaccessibile e viceversa. Ciò significa che mentre prima le pareti rocciose ci impedivano di proseguire verso di esse, isolandoci all’esterno della Rocca, ora esse ci impediscono di allontanarci da esse, imprigionandoci al loro interno, sullo spazio che ne delimita la loro sommità. Mentre prima la vista veniva riflessa e rimbalzata dai colorati strapiombi della Rocca Calanna, essa, ora è completamente libera di spaziare nell’infinito, sorvolando, come in un viaggio aereo, tutta la grande vallata del fiume Inganno, dal mare fino alla dorsale dei Nebrodi e dalla Rocca del Crasto fino alle lontane Madonie. Sotto di noi un vertiginoso spazio si apre ora nel vuoto sollevandoci altissimi in cielo. La posizione dominante raggiunta è fantastica in quanto ci permette di osservare dall’alto di una perfetta visione aerea tutto il mondo sottostante, fornendoci, in un unico quadro d’insieme, un fotogramma istantaneo dello svolgimento della vita nella valle sottostante. I terreni, le case, le piante le persone, le macchine, le auto, gli attrezzi, le attività, in mezzo alle quali prima ci muovevamo e di cui eravamo anche noi un piccolo tassello, appaiono ora distanti, staccati dalle nostre vite, fissati alla stressante routine di un’esistenza che li assorbe totalmente. In loro vediamo noi stessi, la nostra vita di ogni giorno, le nostre stressanti occupazioni, tutto il peso, l’inutilità e il grave danno di un’esistenza terrena sprecata nella ricerca del futile e nel rifiuto di Dio. Comprendiamo che il vero senso del creato non è nell’attaccamento avvilente alla vita terrena e alla materia, ma nella grande opportunità che esso ci offre di conoscere il Signore e di farci trovare da Lui. Il creato diventa, allora, punto di incontro con il Creatore, occasione propizia di elevare la nostra esistenza alle realtà interiori, superiori, spirituali e immortali offerte da Cristo. Attratti da questa entusiasmante esperienza continuiamo a salire arrampicandoci sulla parete ovest della soprastante Rocca del Crasto. Sfruttiamo un sentiero attrezzato, realizzato tra le rocce, per continuare a salire e per continuare a riempirci di infinito e di libertà. Ad ogni passo avanzato in salita, la mente si purifica di un pensiero e di un tormento, dando un nuovo significato alla realtà delle cose. L’azzurro limpido e cristallino di un cielo perfettamente terso ci avvolge nella sua pace, che non è morte dei sensi, ma loro totale appagamento spirituale. Ci troviamo ora sui costoni più alti della parete ovest della Rocca del Crasto e anche la Rocca Calanna appare staccata da noi e annessa a quel mondo sottostante avvistato per la prima volta dalla sommità del suo altopiano. Comprendiamo che anche nel cammino della vita ogni traguardo raggiunto deve essere superato per continuare a crescere nell’amore e nell’esperienza con Dio. Innalzandoci di quota il campo visivo si allarga, e, per potere essere inquadrato in un solo sguardo, richiede una vista più potente. Analogamente il nostro cuore innalzandosi sempre di più verso Cristo, si ricolma di un amore sempre più grande ed ha la necessità di allargarsi sempre di più per riuscire a contenerlo tutto. Amare significa, dunque, anche crescere per spaziare nell’infinito. Ringraziamo come sempre Dio per il grande dono ricevuto in questa escursione, divenuta, per sua grazia, occasione di aspirazione ad una vita migliore ed essenziale.

Capo d’Orlando 16/10/2012

Dario Sirna

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.