ROCCHE DEL CRASTO -“LE TRE CIME DI ALCARA LI FUSI”
Nel complesso montuoso delle Rpcche del Crasto si trovano varie strutture di roccia aventi forme e colori interessanti e caratteristici. Non tutte sono conosciute, anzi la maggior parte di esse sono dislocate in posizioni poco fruibili per cui sono rimaste ignote anche agli appassionati più esperti di questi luoghi. |
Durante le varie escursioni compiute sui versanti principali delle Rocche del Crasto scrutando tra le campagne e le contrade di Alcara Li Fusi ci siamo resi conto di questa interessante realtà e siamo stati molto colpiti da alcuni torrioni di roccia dislocati alle falde delle Rocche madri. Tra di essi uno degli esempi più interessanti è sicuramente quello delle “Tre Cime”. Si tratta di tre pilastri di roccia dal colore fortemente rosato a cui noi per diletto abbiamo attribuito questo nome in ricordo delle famosissime “Tre Cime di Lavaredo”. Ovviamente non ci sono confronti che tengano tra queste le due realtà. Si tratta di strutture completamente differenti in tutto e quindi per niente paragonabili, specie poi se si fa riferimento alle dimensioni, in tal senso neanche l’intero complesso delle Rocche del Crasto è confrontabile con una sola delle tre pale di Lavaredo. Ciò non significa però che queste formazioni non siano belle e interessanti. Esse sorgono alla base del versante ovest della Rocca Traura, in località Laccuna, ed esattamente in corrispondenza delle Gole del Rosmarino. Occupano la sponda est di questa grande arteria torrentizia, ergendosi dal letto del fiume direttamente dalla prima linea dell’argine, senza separazione alcuna dallo stesso. Per raggiungerle occorre portarsi in corrispondenza del ponte della provinciale che collega Militello Rosmarino con Alcara Li Fusi, ed esattamente sul suo fianco est, ove, dopo il primo tornante, esiste una trazzera sterrata che cammina parallela al fiume. Si tratta di un vecchia strada che dava accesso ad una cava di pietra e sabbia, oggi chiusa. La strada si mantiene in ottimo stato di conservazione ed è facilmente percorribile in macchina fino in fondo. Alla sua fine occorre parcheggiare l’auto e scendere nel fiume. Attenzione che questo passaggio è impegnativo e pericoloso, ma non eccessivamente difficile. Il tratto da affrontare è comunque breve. Raggiunto il fiume, occorre continuare a procedere in direzione della costa. La zona di interesse ribadiamo si trova sulla sponda est del Fiume, sulla sponda ricadente nel territorio di Alcara Li Fusi. Durante il cammino nel Rosmarino è necessario guadare il torrente almeno due volte. Ciò richiede l’uso di stivali alti e moltissima attenzione. Il Rosmarino infatti nel periodo invernale è impetuoso e molto grosso, la sua portata è rilevante per cui le acque sono profonde e la corrente tira molto. I suddetti passaggi sono obbligatori perché le acque nel loro sinuoso tragitto in alcuni tratti si addossano agli strapiombi di base della Rocca Traura, impedendo così il proseguimento. Non è possibile neanche effettuare un giro all’esterno del fiume in quanto le pareti montuose della sponda destra sono tutte a strapiombo e quindi non percorribili. Per evitare di attraversare il torrente l’alternativa è percorrere la pista sterrata che dalle gole di San Leo scende nel Rosmarino passando proprio accanto alle “Tre Cime”. Ciò consente di raggiungere il posto dall’alto ma non consente di arrivarvi dal basso, a meno che non si scende nel torrente e si attraversa il suo ramo principale. Per completare l’escursione e centrare in pieno l’obiettivo noi consigliamo comunque di visitare sia la parte bassa che la parte alta. Per raggiungere la parte alta dal basso, dopo aver visitato la parte bassa, occorre continuare a ridiscendere il fiume fino a incontrare l’innesto con la pista sterrata che scende dalle Gole del Rosmarino, o Gole San Leo, e proseguire su tale pista. Durante l’attraversamento delle acque del fiume attenzione a scegliere i punti giusti, quelli in cui esso si allaga, perde velocità, è meno profondo ed è più limpido. Nel contesto degli strapiombi rocciosi che si affacciano sull’argine destro del Rosmarino Le Tre Cime emergono per la loro particolare forma e per i loro colori. Scendendo verso il mare esse sono la prima formazione rocciosa dal colore fortemente salmonato, gli strapiombi che le precedono, infatti, hanno tinte che virano dal grigio perla al beige, con striature verticali più scure e nere. E’ a cominciare dalle Tre Cime che il costone di base delle Rocche del Crasto si colora fortemente di rosa. Scendendo a valle di questi tre pilastri le pareti diventano molto più alte, compatte, e fortemente tinteggiate di questo colore. Le Tre Cime viste da lontano somigliano a un tridente innalzato verso l’alto, un forcale sollevato dalle mani della montagna in segno di minaccia per chi volesse valicare il limite del fiume e inoltrarsi sui suoi splenditi fianchi. Il Rosmarino scorre alla base di questi strapiombi allargandosi in un letto di sabbia e massi ampio un centinaio di metri. In questa distesa sabbiosa le acque della fiumara si dividono formando vari rami divergenti dall’arteria principale e diretti sui bordi più esterni. Il costone dei tre pilastri rocciosi è bagnato dalla vena principale, che in questa zona si riversa sul fianco destro del fiume. I tre pilastri rocciosi sono tre torrioni paralleli e vicini che hanno in comune un’unica base. Il fiume nel corso dei secoli sembra avere scavato le fondazioni di questa struttura mettendo a nudo uno strapiombo alto circa cinquanta metri, da cui improvvisamente divergono le piccole pale. La formazione di questi pilastri sembra in realtà dovuta a un forte processo di erosione del suddetto costone. I segni delle frane sono evidenti e persistenti, da esse sembra essersi ricavato lo spazio libero che separa le tre strutture rocciose, aventi evidentemente un’ossatura più resistente. L’altezza dei pilastri è diversa a secondo da dove essa viene misurata, il suo valore più grande si registra sul versante a valle, quello che guarda il letto del Rosmarino. Molto interessante e piacevole è anche l’escursione sulla parte alta delle cime, facilmente raggiungibile a piedi. Percorrendo la pista sterrata che scende dalle Gole è possibile raggiungere i tre pilastri, passarvi in mezzo, toccarli con le mani e ammirare lo spettacolo della vista dall’alto di tutta la vallata del Rosmarino. L’escursione regala grandi spunti paesaggistici e intensi momenti contemplativi nel corso dei quali è possibile dedicarsi con grande profitto alla propria vita interiore e agli aspetti spirituali dell’esistenza. Anche in questa occasione il creato diventa strumento importante attraverso il quale raggiungere Dio e dare valore, significato, sapore e bellezza al nostro soggiorno terreno.
Capo d’Orlando, 06/02/2014
Dario Sirna.