ROCCHE DEL CRASTO – LA GROTTA DEL LAURO
Il reportage di oggi è un piccolo viaggio all’interno della famosa Grotta del Lauro. Si tratta di una grotta carsica situata nel gruppo roccioso delle Rocche del Crasto, ed esattamente sul versante occidentale della Rocca del Crasto, nel territorio del Comune di Alcara Li Fusi. Il posto è servito da un sentiero che si inerpica nel canalone che separa la Rocca Calanna dal resto del massiccio montuoso. |
Tale sentiero è fruibile dalla strada intercomunale che collega il centro di Alcara Li Fusi con Portella Gazzana. Esiste opportuna segnaletica che indica il percorso. L’escursione richiede impegno fisico in quanto il dislivello da superare a piedi è di circa 300 metri. Tale cammino si svolge su un sentiero ripido e a tratti anche pericoloso. Inoltre, muoversi all’interno della grotta non è semplice, in quanto il percorso da seguire non è mai in piano, il fondo spesso è roccioso e scivoloso, il tragitto non è in sicurezza, non esiste un impianto di illuminazione interno che illumina adeguatamente l’ambiente in cui ci si sposta, la luce delle torce è inghiottita dalla dimensione profonda e avvolgente delle fitte tenebre. L’unico spiraglio di luce solare che entra all’interno è quello proveniente dall’ingresso naturale della grotta, ma trattandosi di un’apertura piccola rispetto ai volumi e alle profondità interne e trattandosi di un cunicolo in pendenza, tale luce si dissolve nel giro di pochi metri, lasciando tutto lo spazio rimanente nel potere dell’oscurità. L’ingresso alla grotta è impedito da un cancello in ferro con chiusura a chiave. L’escursione può perciò essere effettuata solo con la guida. La presenza della guida è indispensabile non solo per superare l’ostacolo del cancello, ma soprattutto per muoversi all’interno della grotta. La guida, oltre all’esperienza e alla approfondita conoscenza dei luoghi, offre il vantaggio della sicurezza. Noi ci siamo rivolti all’amico Roberto Patroniti di Videonature, che grazie ad un’organizzazione accurata, minuziosa e impeccabile, ci ha permesso di vivere con grande successo questa affascinante avventura nelle viscere della terra. L’escursione offre un duplice aspetto naturalistico, il primo è sicuramente quello paesaggistico connesso al sentiero da percorrere per raggiungere la grotta e all’ambiente naturale attraversato dallo stesso, il secondo è quello interno alla grotta. Il paesaggio che fa da cornice al contesto naturale in cui si svolge il cammino è fortemente caratterizzato dalla presenza della Rocca Calanna e in particolare dallo strapiombo della sua parete Nord, quella su cui nidifica ogni anno l’aquila reale. Questo strapiombo è a pendenza negativa, esso cioè sporge leggermente verso l’esterno della base via via che questa si innalza in cielo. La bellezza dello strapiombo è dovuta ai colori, all’omogeneità e alla complanarità della sua superficie rocciosa. Questa si presenta liscia e levigata, perfettamente verticale, meravigliosamente colorata con un disegno naturale a strisce verticali in cui si alternano accostamenti di rosso, nero, beige, rosa, bianco, ambra e grigio, dando luogo ad un effetto melange molto evidente e di grande pregio. Il fascino di questa spettacolare parete è ulteriormente accresciuto dal nido dell’aquila reale, costruito sulla zona più sicura della rocca, quella più difficile da raggiungere e da scalare. La bellezza della Rocca Calanna e di questa sua particolare parete anticipa le emozioni suscitate dalla visita della grotta e contribuisce ad accrescere l’interesse e la curiosità per essa. Vista la natura di queste rocce, le loro sorprendenti forme e i loro interessanti colori è logico attendersi dalla grotta qualcosa di spettacolare e di unico. In realtà tutto l’ambiente esterno alla grotta è di grande pregio naturale e ha l’importantissima funzione di arricchire e completare il cammino escursionistico immettendolo già dal suo inizio in un palcoscenico estremamente affascinante. Il sentiero che conduce alla grotta dopo avere fiancheggiato la Rocca Calanna si inserisce sulla parete ovest della Rocca del Crasto innalzandosi rapidamente verso la sua vetta. Le vedute panoramiche di questo tratto di sentiero si allargano a tutta la valle del Rosmarino includendo al loro interno lo scenario della dorsale dei Nebrodi nel suo tratto compreso tra Monte Soro e Serra del Re. La quota guadagnata durante il percorso permette inoltre di superare in altezza la sommità della Rocca Calanna e di godere la sua bellezza da una prospettiva aerea eccezionale. L’ingresso della grotta è difficile in quanto si sviluppa su un ripido ma breve percorso roccioso. La presenza di alcune funi fisse facilita e permette l’impresa. La grotta al suo interno è un grandissimo scrigno avvolto in un’atmosfera di grande mistero e di immensa bellezza. Il buio pesto, riscontabile solo nelle viscere profonde della terra, è il padrone assoluto di questo regno. Esso stabilisce le regole e governa gli spazi intimi della grotta, scavandosi al suo interno ambienti di grandi dimensioni che hanno le architetture di ampi saloni collegati tra di loro da corridoi e stretti passaggi. La grotta è un castello gotico capovolto, un castello cioè le cui guglie invece di essere esterne alla struttura sono chiuse al suo interno, custodite come preziosi gioielli di un grande tesoro regale. Stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, quarzi e formazioni calcaree di diverse dimensioni e di differente importanza popolano gli spazi interni di questo spettacolare edificio. Lo sfarzo naturale delle decorazioni che abbelliscono i vari saloni ricorda la ricchezza e la pomposità dello stile settecentesco. L’impressione generale è che il padrone di casa sia un cultore dell’arte, della bellezza, della raffinatezza, della ricercatezza e della ricchezza. Tutto il complesso strutturale è talmente ridondante di lavori carsici da trasformare la grotta in un unico grande capolavoro. Camminare all’interno di questo ambiente è come camminare all’interno di una gemma preziosa e ritrovarsi circondati in tutte le direzioni dallo splendore, dalla geometria, dalla trasparenza e dalla lucentezza dei cristalli. Sebbene il buio tenebroso sia denso e quasi impenetrabile, la luce delle torce che sbatte sulle pareti interne e sulle strutture gocciolanti viene catturata dallo scintillio dei cristalli e da questa viene carambolata in tutte le direzioni, raggiungendo e illuminando in questo modo ogni altra superficie riflettente. La grotta brilla al suo interno di splendore proprio, generato da questa sovrabbondanza di sfarzose gemme. Passando da una posizione all’altra si apre davanti agli occhi tutta la bellezza di un grande giardino delle meraviglie. Ogni scorcio è più bello del precedente e ogni angolo ha un suo fulgore particolare. La grotta testimonia l’attività intensa di una natura viva che lavora senza sosta per edificare e per donare. Anche le rocce, che apparentemente sono inanimate, mostrano qui un ciclo vitale, riscontrabile nella loro perpetua evoluzione. La montagna sembra sede di una lenta ma perenne battaglia per la conquista del territorio. Da una parte il vuoto avanza dall’esterno per strappare spazi al cuore della roccia, dall’altra parte questa si oppone duramente a tali attacchi cercando di riempire tutte le cavità con nuove formazioni calcaree. In questo conflitto eterno l’acqua gioca un ruolo fondamentale, ma sempre molto ambiguo, diverso a seconda del partner con cui interagisce. Alleandosi con il vuoto scava nuovi spazi nella roccia, rubando, così, volume alla montagna, alleandosi con il calcare costruisce nuove rocce, ricolmando gli spazi vuoti. Il risultato di questo apparente scontro è una fantasia indescrivibile di strutture cristalline e calcaree di grandissima bellezza e di inimitabile fattura. Nessuna mano e nessuno genio umano potrebbero mai eguagliare l’ingegno e la raffinatezza di una ‘sì grande creazione. Solo Dio è capace di tali opere, solo la sua grandezza ha la facoltà di trarre per l’uomo grandi meraviglie anche dalle viscere interne della terra. Solo Dio può pensare di dare un senso e una funzione anche a tutto ciò che sembra senza anima, inutile e nascosto. Solo Dio può trovare un modo così intelligente e sorprendente di manifestare il suo amore per l’uomo anche attraverso dimensioni inaccessibili e impensabili. Solo Lui può raggiungere tali risultati, perché solo Lui è il vero e unico Signore del Cielo e della Terra.
Capo d’Orlando, 17/09/2013
Dario Sirna.