DALLA ROCCA TRAURA ALLE GOLE ROSMARINO NEL VALLONE NERESA
Questo reportage completa e chiude la documentazione sulla Rocca Traura. Nell’articolo precedente abbiamo raccontato il cammino compiuto per raggiungere da Alcara Li Fusi la cima della Rocca Traura, oggi descriveremo il cammino effettuato per scendere dalla Rocca Traura e tornare al punto di partenza. |
Tutte le informazioni inerenti l’escursione, il percorso, le difficoltà, l’attrezzatura e l’orientamento sono disponibili al seguente indirizzo: https://camminoin.it/2013/07/18/alcara-li-fusi-e-san-marco-dalunzio-la-rocca-traura-prima-parte/ . Precisiamo che il percorso da noi effettuato può benissimo essere invertito, trasformando il tragitto in discesa in tragitto in salita e viceversa. Dal punto di vista naturalistico non ci sono differenze, il rientro avviene infatti lungo un cammino di eccezionale bellezza e di grandissimo interesse. Esso comprende tra l’altro il passaggio all’interno del Vallone Neresa e l’attraversamento delle Gole del Rosmarino. Nel periodo invernale, quando il torrente Neresa torna a scorrere all’interno della gola, questo vallone regala intense emozioni dovute alla presenza di numerosi salti e di una incantevole sequenza finale di cascate. Per questo motivo l’escursione invernale richiede maggiore attenzione e deve essere perciò spezzata in due parti, in modo da avere il tempo necessario per esplorare con calma e dettagliatamente tutte le zone della gola. L’escursione nel Vallone necessita dell’uso delle corde a causa di numerosi passaggi difficili e molto pericolosi. Le rocce sono state opportunamente attrezzate di ganci, anelli e catene, utili per l’ancoraggio delle cime. Il Vallone Neresa nel suo tratto terminale, si trasforma in una gola molto stretta e impervia, all’interno della quale il torrente è costretto ad avanzare saltando da uno strapiombo all’altro. La gola ha un andamento verticale, specie nel tratto più suggestivo, andamento che costringe il torrente a superare i vari dislivelli di roccia con cascate. Le dimensioni, la geometria e le struttura della gola sono tali da non permettere la formazione di un letto di sabbia e di un alveo. Il greto del torrente è un canale roccioso scavato dall’acqua nel piede delle falesie laterali della gola. La roccia dei due strapiombi opposti è un tutt’uno con il greto torrentizio. Tale particolarità conferisce al posto un grande fascino, dovuto alla sua unicità strutturale. L’attraversamento della gola in assenza di corde deve essere effettuato sfruttando un sentiero pedonale che a monte della strettoia si arrampica sui pendii lato mare per raggiungere il tracciato di una vecchia trazzera scavata nel tentativo di collegare San Marco D’Alunzio con Alcara Li Fusi. Noi, dopo aver visitato il Vallone e la gola terminale, siamo tornati indietro e abbiamo sfruttato tale percorso per ritornare al punto di partenza. Questa variante, nonostante allunghi parecchio il cammino da compiere, è l’unica soluzione attuabile in mancanza di corde. Il passaggio più difficile è costituito da uno strapiombo di circa trenta metri, stretto al punto di consentire il transito di una sola persona per volta. In questo periodo a causa della siccità estiva la cascata in questione è asciutta e quindi praticabile, ma nel periodo invernale non sappiamo se tale possibilità sia ancora consentita, tutto dipende dalla portata del torrente e conseguentemente dalla forza e dall’invadenza della cascata. In tal caso l’escursione deve essere spezzata in quanto la parte bassa della gola resta accessibile solo da sotto, mentre la parte a monte della cascata è accessibile solo dall’alto. Nel primo caso si può arrivare nel canalone della gola fino ai piedi della cascata entrando dall’uscita della gola, nel secondo caso occorre invece sfruttare il sentiero sopra indicato e poi ridiscendere il torrente inserendosi all’interno della gola. Il canyon in questione è comunque talmente bello, selvaggio e aspro da rendersi interessantissimo in tutti i periodi dell’anno, anche in assenza di acqua nel torrente. L’escursione regala sempre grosse emozioni, fermo restando che i risultati migliori e più spettacolari sono conseguibili nei periodi invernali. Il Vallone Neresa si incontra solo alla fine della discesa dalla Rocca Traura, prima di giungere ad esso il cammino da compiere offre numerose opportunità escursionistiche ricche di grandi emozioni. Il cammino in discesa non è meno avventuroso e difficile del cammino in salita, anzi in alcuni tratti esso è forse più impegnativo. Il fianco nord della Rocca Traura differisce dal fianco sud per l’armonia paesaggistica. Su questo versante, infatti, lungo il cammino si incontrano varie rocche secondarie che movimentano il panorama e nel contempo conferiscono alla rocca madre una sintonia architettonica di grande prestigio. La bellezza del paesaggio è indiscutibile, essa è dovuta alla concomitante presenza di una lunga serie di pregevoli elementi, che armoniosamente combinati tra di loro conferiscono al contesto proprio della Rocca un fascino unico e irripetibile. Le varie guglie rocciose delle rocche minori ricordano le torri e le guglie dei castelli, conferendo, così, all’ambiente naturale grande fascino. Esse, oltre a sagomare l’orizzonte e a movimentare il già tanto ricco paesaggio, offrono l’opportunità di brevi ed esaltanti scalate per conquistare nuovi punti di osservazione panoramica, da cui si rendono disponibili eccezionali prospettive aeree. Le possibilità di trekking fotografico sono veramente innumerevoli e molto coinvolgenti. Le rocche che svettano dal pendio settentrionale della Rocca Traura sono molto amate dai Grifoni, che su di esse hanno stabilito le loro dimore abituali e i loro punti di nidificazione. L’incontro con la colonia di grifoni che popolano le Rocche del Crasto è inevitabile. Anche senza volerlo e anche senza scrutare il cielo per individuarli è impossibile attraversare il loro territorio senza imbattersi almeno una volta nell’ombra proiettata sul suolo dai loro spettacolari volteggi circolari. In cerca di carogne da mangiare, dall’alto delle loro acrobatiche evoluzioni, grazie ad una vista eccezionale, scrutano continuamente ogni centimetro del territorio aggiornando la mappa dei loro avvistamenti. Il volteggio dei grifoni nel limpido e azzurro cielo delle Rocca Traura è un’ulteriore elemento che accresce l’unicità e la particolarità di queste spettacolare Rocca dei Nebrodi. Dal punto di vista emotivo e interiore il cammino in discesa lungo il versante nord della Rocca Traura non segue l’andamento degradante della quota altimetrica, anzi, in netta opposizione ad esso, offre un crescendo esaltante di emozioni indimenticabili. L’escursione continua a proporre nuovi scorci, nuove bellezze, e nuovi stimoli fino a quando non si sale sulla macchina e non ci si allontana definitivamente in direzione mare. Ma anche lungo il percorso che collega Alcara con Militello la Rocca Traura continua ad esercitare il suo indomabile fascino, richiamando continuamente lo sguardo dell’escursionista verso essa e mostrando nella sua luminosa bellezza nuovi tragitti per possibili future escursioni. Il fascino di questo versante della Rocca Traura coinvolge direttamente lo spirito dell’uomo e lo solleva velocemente verso le altezze celesti, dove incontra l’irresistibile fascino del Creatore. E’ impossibile camminare all’interno del giardino terrestre, giardino costruito direttamente dalla mani di Dio come luogo di incontro e di comunione con l’uomo, senza fare l’esperienza dell’Amore Divino. In tal senso la Rocca Traura è un luogo privilegiato, un’occasione da cogliere al volo per vivere la grande gioia della contemplazione e della lode.
All’escursione sulla Rocca Traura hanno preso parte Lorenzo Di Pane di Frazzanò e Roberto Patroniti, titolare di Video Nature. Cogliamo l’occasione per ringraziare entrambi e in particolare Video Nature la cui presenza si è rivelata preziosa e indispensabile per l’esatta individuazione del percorso, per la perfetta acquisizione dell’orientamento, per la individuazione dei punti e dei passaggi più spettacolari, per dettagliata conoscenza del territorio delle Rocche del Crasto, per la competenza nel settore del trekking. Al riguardo precisiamo che per questo tipo di escursioni, considerata la difficile posizione dei punti più particolari, spesso nascosti tra le rocce e difficilmente individuabili, consigliamo la presenza di una guida esperta, da reperire sul posto.
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Capo d’Orlando, 23/07/2013
Dario Sirna.