CAPO D’ORLANDO – NOTTURNO SU SAN GREGORIO

CAPO D’ORLANDO – IL MARE DI NOTTE

Questo reportage ha il compito di documentare la bellezza di tre diversi ingredienti del nostro paesaggio locale opportunamente combinati tra di loro da una condizione di luce inusuale, quella scaturente dal buio della notte. Gli elementi presi in esame sono il litorale di San Gregorio, la mareggiata e  le luci della pubblica illuminazione. In presenza di illuminazione artificiale la notte si comporta esattamente come una tela di velluto nero sulla quale i colori della luce disegnano un quadro particolarmente suggestivo e affascinate, in cui ogni cosa, anche la più banale, si riveste di mistero e di eleganza assumendo un tono più etereo e indefinito.

 

L’immensità dello spazio assorbe nella sua infinita estensione ogni pennellata di luce inghiottendola all’interno delle sue gigantesche fauci con la velocità di pochi metri di distanza. Ogni sorgente luminosa artificiale ha perciò una capacità di illuminazione molto ridotta, specie se rapportata alle dimensioni cosmiche. La sua potenza si esaurisce in una sfera di pochissimi metri di raggio con un’intensità che decresce rapidamente via via che il volume da illuminare aumenta, ossia allontanandoci dal suo centro. Questo misterioso comportamento della luce genera così sfumature di colore sempre più morbide all’interno delle quali i soggetti svaniscono come in un nulla, pur restando sempre presenti e immobili. Il gioco delle ombre e delle tenebre notturne ha la capacità dunque di dare forza e carattere alla bellezza dei soggetti in piena luce, facendoli emergere al centro della scena, e di annullare nel contempo ogni altra presenza. Questo meccanismo aiuta a fare selezione, ma soprattutto aiuta a dare importanza a ciò che è illuminato e a togliere l’attenzione su tutto il testo. La mente ha la possibilità di concentrarsi esclusivamente sui soggetti evidenziati dalla luce e di dimenticare tutto il resto. L’atmosfera generata dal forte contrasto derivane dalla combinazione delle luci artificiali con le tenebre della notte ha un perciò un potere di seduzione molto alto e difficilmente resistibile.  Nel caso in questione lo sfondo scenico in cui è ambientata l’azione documentata è quello pregiatissimo del litorale di San Gregorio. Un litorale molto suggestivo, caratterizzato, come ben sappiamo dalla presenza di una costa alta che scende vertiginosamente  sul mare  con pendii rocciosi da cui si staccano numerosi gruppi di scogli dalle forme appuntite e piramidali, armoniosamente collocati su un piccolo merletto di sabbia grigia e vellutata. Tali rocce sono dunque gli elementi della nostra scena, i soggetti che formano la coreografia all’interno della quale si muove la luce per dipingere il paesaggio. L’azione è invece fornita dal moto ondoso di una mareggiata in fase discendente. L’allontanamento della tempesta che ha sollevato le onde genera l’immediata scomparsa del vento e una conseguente notevole riduzione del moto marino. In queste condizioni le onde diventano sempre meno pericolose e sempre meno minacciose, la densità della salsedine si riduce, il campo si rende sempre più praticabile. Abbiamo voluto così approfittare di tale  condizione di bonaccia per documentare la bellezza di una mareggiata notturna che si infrange all’interno di una baia particolarmente suggestiva, quale è la baia di San Gregorio. Le luci dell’illuminazione a servizio dello stradale che serve e attraversa la zona in questione hanno individuato il confine spaziale della scena da immortalare, fornendoci l’opportunità di apprezzare la bellezza notturna e nascosta della spiaggia, della battigia, della scogliera e del mare. Nell’ora del silenzio e del sonno il moto incessante delle onde diventa l’unico suono che  si spande incontrastato  nell’immensità del creato, elevandosi dalla terra al cielo come un canto melodioso e puro che sa rendere lode e omaggio a Dio. Questo canto diventa per noi un ritornello contagioso che la nostra mente accoglie e il nostro cuore gusta. Ci abbandoniamo alle note di questa musica dolce e seducente e permettiamo alla nostra anima di incontrare il suo Signore, mentre la bianca spuma delle onde stende il suo candido mantello davanti ai nostri piedi svanendo poi nell’aria come vapore che avvolge ogni cosa.       La pelle del mare si veste di morbida seta, le lampade diventano stelle sfolgoranti, la superficie increspata  del Tirreno si appiana come un’estesa  lastra di ghiaccio, gli abissi marini esalano verso l’alto come spiriti che salgono al cielo.

Capo d’Orlando, 08/01/2014

Dario Sirna.

 

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.