BEATI VOI …

LUCA  6, 20-26

Buongiorno a tutti,

guidati  dai seguenti versi del  Vangelo di Luca ci incamminiamo nel sentiero di questo nuovo giorno:

“ 20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
24Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
25Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.”

Quante volte nella nostra vita abbiamo rimproverato a Dio di non saper fare il suo mestiere a causa della povertà che affligge il mondo, a causa della fame che ancora semina morte, tristezza, guerre, divisioni e separazioni nelle famiglie e nei vari popoli della terra, a causa delle malattie, a causa delle sofferenze e a causa delle persecuzioni che attraversano il pianeta? Quante volte nella vita ci siamo chiesti il perché di tutte queste contraddizioni? Il Vangelo di oggi, affronta proprio questo difficilissimo argomento e ci dà una risposta sorprendente. Contrariamente a quanto ipotizzato da tutti coloro che in merito giudicano Dio colpevole di disinteresse e di distacco dalle problematiche della vita dell’uomo, questi versi del Vangelo ci dimostrano proprio l’opposto. Dio non sui mantiene lontano da tali questioni, né tace di fronte ad esse, ma si esprime chiaramente, fugando ogni possibile dubbio.   La Sua risposta può anche non piacere e non essere accolta, ma di fatto resta una realtà di fronte alla quale l’uomo non sa trovare nessuna spiegazione. Le beatitudini mostrano chiaramente tutto l’interesse e l’impegno profuso da Dio nei confronti di coloro che si ritrovano nelle condizioni di bisogno e di aiuto. Il Signore non cancella tali situazioni dal mondo ma le affronta e le supera con il grande rimedio dell’amore. Nessuno si immagini di vedere Dio impegnato anche solo mentalmente nella vendetta, o nella soppressione del male con altro male. In Dio il male non esiste, esiste solo l’amore e qualsiasi situazione e questione è sempre affrontata e superata con il bene e con l’amore. Da ogni situazione negativa il Signore sa trarre, grazie all’amore, una realtà positiva di più grande interesse, da ogni male compiuto dagli uomini Egli trae sempre un bene maggiore. La logica di Dio è quella dell’Amore, una logica che agisce sempre nel silenzio, una logica che non si arrende mai, una logica che non si perverte mai, una logica che  vince né per orgoglio, né per prepotenza, né per forza, né per desiderio di riscatto, ma solo ed esclusivamente per spirito di comunione.  Nello spirito di comunione tipico dell’amore divino ogni condizione, ogni luogo, e ogni cosa che favorisce l’incontro tra Dio e l’uomo è una beatitudine, in quanto spinge l’uomo  a cercare le braccia di Dio e a gettarvisi dentro con una fiducia totale. Ogni altra realtà invece che si oppone a tale movimento e  a tale direzione è un guaio, una calamità grave che produce effetti negativi sulla vita dell’uomo, allontanandolo sempre più dalla via del bene e dell’amore. L’unica vera grande beatitudine dell’uomo è vivere in piena comunione con il Signore. Questo traguardo può essere raggiunto dall’uomo solo grazie a Dio e alla sua misericordia, ma in tale cammino vi sono delle condizioni che spesso intervengono nella vita dell’uomo, le quali rendono tale percorso più facile da vedere, più semplice da trovare, più immediato da intraprendere. Ma ciò non esclude ovviamente che la stessa condizione vissuta da persone differenti non produca effetti diversi. Non sempre la povertà è una beatitudine, né sempre la ricchezza è un guaio. La risposta a queste condizioni di vita è personale, ma è ovvio che l’uomo scopre il suo bisogno di Dio nelle condizioni peggiori. Dunque se il bisogno è favorevole all’amore esso diventa una beatitudine, analogamente se la ricchezza permette di esercitare l’amore, anche essa una beatitudine. Questa difficoltà è una difficoltà tipicamente ed esclusivamente umana, essa non appartiene a Dio. Non è Dio che ha bisogno di renderci poveri e sofferenti per guidarci a sé, ma siamo noi che con i nostri limiti non riusciamo a scoprire la bellezza dell’amore divino quando siamo completamente   presi dal nostro io, da nostro egoismo, dalla nostra sete di ricchezza, di potere, di successo e di comando. Per Dio ogni condizione vissuta dall’uomo è un’occasione propizia per fare il bene, per vivere l’amore per entrare in comunione con il Paradiso e con la Terra. Dio dà la possibilità a tutti, in qualsiasi situazione la persona si trovi, di camminare verso di Lui, di trovare le sue braccia e di buttarvisi dentro, ma chi vive nella consolazione della propria sazietà terrena e della soddisfazione del suo stretto egoismo non cerca la via di Dio e si smarrisce nella via della sua convinzione personale.

Capo d’Orlando, 11/09/2013

Dario Sirna.

 

 

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