ALCARA LI FUSI – GROTTE 2

ROCCA DEL CRASTO – GROTTE

Nelle varie escursioni effettuate sulle pareti della Rocca Calanna e sulle Rocca del Castro abbiamo avvistato numerose aperture, anfratti, caverne e grotte che hanno destato la nostra curiosità. L’escursione di oggi è tutta dedicata a tali particolari strutture naturali. La prima grotta che abbiamo esplorato si trova sul versante sud della Rocca del Castro, ad ovest dell’ultima grotta visitata su questo versante.

Il tragitto seguito per giungere sul posto sale  dalla Contrada Cammara di Alcara Li Fusi fino alla grotta in questione, che è facilmente avvistabile dalla strada asfaltata a servizio della suddetta frazione. Il tempo necessario per giungere alla grotta è di circa due ore di cammino in salita. Le difficoltà di cammino sono amplificate dalla mancata individuazione di un sentiero che conduce direttamente alla meta prefissata, dalla presenza nei terreni attraversati di tratti di vegetazione intricata e da pietraie più o meno estese che rendono insidioso il percorso. La grotta è di eccezionale bellezza, tra le tante visitate ed accessibili al pubblico è una delle più grandi e particolari. L’accesso alla stanza centrale è recintato con una staccionata in bacchette di ferro e rete metallica, munita di regolare cancello. La grotta presumibilmente viene utilizzata dai pastori per il ricovero di greggi. Al momento dell’escursione sul posto non erano presenti né animali, né mandriani e l’accesso alla stessa era libero e perfettamente fruibile. Arrivati sul posto la nostra attenzione è stata immediatamente catturata dai colori intensi e rosati delle pareti laterali che circondano tutta la zona esterna alla grotta. Tra le tante pareti rocciose riscontrate sulle Rocche del Crasto queste pareti, sebbene non particolarmente estese, sono le più intensamente colorate di rosa, salmone e giallo. La miscela dei colori, le loro combinazioni, le sfumature, gli accostamenti, i contrasti creano sullo sfondo perlato della Rocca del Crasto un gioco cromatico di grande effetto artistico che conferisce all’ambiente un elevato pregio naturale. La grotta è costituita da una grande stanza centrale avente le dimensioni di dieci metri in larghezza, di quindici metri in profondità e di oltre cinque metri di altezza. Le misure sono stimate a occhio e per difetto. Dalla stanza centrale tramite una gradinata naturale si accede ad altre sei stanze secondarie di dimensioni inferiori, ma tutte alte sopra i due metri. Il piano di fondo della grotta presenta due livelli di cui il più basso coincide con il piano di campagna, mentre il più alto, che si sviluppa nella parte più interna della grotta, si innalza sopra di esso ci circa un metro. Delle sei stanze interne le prime due, ossia quelle che entrando  si incontrano subito sulla destra, sono accessibili dal piano di campagna, mentre le rimanenti quattro si trovano sul piano rialzato. L’apertura frontale della grotta è molto grande, alta e luminosa, ma nonostante ciò essa non è sufficiente ad illuminare adeguatamente gli ambienti interni, specie le stanze più profonde. Esistono all’interno della grotta dei forti contrasti di luce tra la zona prossima all’apertura di ingresso, illuminata direttamente dal sole, e la zona interna. Ciò rende difficile lo scatto delle foto. Inoltre le pareti interne sono intensamente colorate con estese striature nere che solcano sfondi bianchi o sfondi rosa. Anche questa circostanza non favorisce l’illuminazione interna in quanto la luce naturale viene assorbita dalle pareti e dal soffitto.  La grotta è un vero e proprio “albergo a cinque stelle”, ricco di confort, comodo, ampio, con una bellissima struttura architettonica, ma soprattutto straordinariamente decorato nelle pareti e nei soffitti, grazie alla naturale colorazione   melange. L’ambiente interno sembra abbastanza asciutto e perciò privo di pregevoli formazioni quali stalattiti e stalagmiti. Solo in alcune stanze laterali si possono apprezzare formazioni riconducibili a tali strutture, ovviamente danneggiare e levigate a causa dalla presenza costante degli animali. Nel complesso la grotta è di grande bellezza e di notevole pregio, distinguendosi da tutte le altre soprattutto per la sua struttura   e per le sue dimensioni. E’ un piccolo tesoro naturale che merita veramente di essere valorizzato e visitato. Lateralmente a questa grotta esistono delle grotte minori, a stanza unica, aventi in piccolo le stesse caratteristiche della grotta madre. Anche sul costone superiore si aprono nella roccia altre piccole cavità aventi le medesime caratteristiche della grotta sottostante. La zona presenta una elevata concentrazione di grotte e lascia supporre l’esistenza di una struttura rocciosa a gruviera, che nel cuore della montagna può nascondere altri straordinari  tesori.  Lasciamo la zona e ci dirigiamo sul versante di ponente della Rocca del Castro, seguendo il percorso che conduce alla famosa Grotta del Lauro. Anche su questa parete si aprono tantissime piccole cavità, aventi la struttura di piccole grotte. Lungo il percorso ne abbiamo incontrate diverse, ma nessuna di esse si  è rivelata meritevole di una attenzione particolare.  Prima di arrivare alla Grotta del Lauro abbiamo invece visitato un anfratto,  simile a una grotta, ma probabilmente generato da una frana. La sua elevata posizione dominante e la sua interessante conformazione ci hanno regalato nuove ed intense emozioni, dovute in questo caso a scorci panoramici di notevole valore  paesaggistico. Nonostante ciò sconsigliamo vivamente a tutti di raggiungere tale posto a causa del suo pericolosissimo accesso. Proseguendo oltre siamo giunti alla famosa Grotta del Lauro di cui abbiamo potuto fotografare e visitare sola la bella galleria di ingresso. L’entrata è infatti chiusa con una grande inferriata, al cui centro è montato il cancello di accesso. Dalle feritoie dei quest’ultimo abbiamo effettuato qualche scatto fotografico, ma con scarsissimi risultati a causa della inadeguata potenza del flash in dotazione alla fotocamera. Infine , tramite un lungo, difficile e pericolo percorso, fatto di scalate in salita e discesa su pendii vertiginosi, abbiamo raggiunto anche la grotta che si trova al di sopra della galleria d’ingresso della Grotta del Lauro. Questa struttura si presenta con un cunicolo iniziale molto simile al cunicolo della sottostante Grotta del Lauro, anche se più basso, ma al suo interno non ha collegamenti con stanze o altri spazi cavi. Terminiamo qui l’escursione di oggi, molto soddisfatti per avere visitato queste affascinanti strutture, inserite in un contesto ambientale e paesaggistico di grandissimo valore.

Ringraziamo, come sempre,  Dio per averci fatto apprezzare ancora una volta le meraviglie del suo genio creativo, offerte all’uomo in segno di amicizia e di amore.

Capo d’Orlando, 30/10/2012

Dario Sirna

 

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